venerdì 20 giugno 2014

Diventare trader: 2 aspetti da non sottovalutare

Nel più o meno lungo cammino che porta a diventare trading, ci si scontra inevitabilmente con le perdite.
Sgombriamo quindi subito il campo da un mito che nella testa dei neofiti sembra difficile da sradicare: tutti perdono. Anche i migliori trader.
Un esempio che amo citare è quello di uno dei migliori trader di cui ho avuto il piacere e la fortuna di seguire seminari e corsi: Larry Williams.

Larry Williams è noto per il suo contributo al mondo del trading fatto nell’analisi di ciclicità e nello sviluppo di numerosi indicatori utilizzati dalla comunità del trading. 
Ma Larry Williams è anche noto per aver vinto nel 1987 il campionato mondiale di trading sui future grazie a una performance senza precedenti e ancora imbattuta: partendo da un capitale iniziale di 10.000 $ ha concluso il campionato con un capitale di 1.100.000 $. Sì avete letto bene: un milione e centomila dollari, in un anno. Il sogno di tutti i trader. 
Un fenomeno, direte voi. Certo lo è. 
Ma seguendo i suoi seminari, lo stesso Larry Williams non nasconde la possibilità di perdite o il fatto che ci siano state.

Vi sembra incredibile che anche lui perda? Non lo é. Queste perdite non fanno di lui un trader meno brillante o meno seguito e non intaccano la sua capacità di fare trading. Soprattutto questa è la cosa importante da ricordare e prima questa consapevolezza entra nella quotidianità di ogni trader o aspirante tale, prima causa un cambiamento nel modo di approcciarsi al mercato.

Quali sono quindi i due aspetti da non sottovalutare mai? Eccoli:

1.  Le perdite sono inevitabili: tutti perdono. Tutti possono sbagliare previsione, perché leggono male i dati o li interpretano in maniera sbagliata o semplicemente perché il mercato cambia direzione dopo essere andato nella direzione che ci aspettavamo. Ricordiamo però che il mercato ha sempre ragione! Siamo noi che dobbiamo adeguarci a lui ed essere pronti a cambiare opinione nel momento in cui vediamo mutare le condizioni.

2.      Non farsi mai prendere dal desiderio di rivincita immediata: questa è una delle cose più pericolose che possano accadere a un trader. Abbiamo appena chiuso un trade in perdita. Siamo scontenti, frustrati, vogliamo riprenderci subito quello che abbiamo lasciato. E questo scatena quanto c’è di peggio: il trading basato sull’emotività e non sull’analisi. Il trading emotivo è da fuggire come se fosse la peste.
Tutte le volte che facciamo trading seguendo le emozioni del momento e senza un piano definito, mettiamo a rischio il nostro capitale finanziario e soprattutto il nostro capitale emotivo che deve essere protetto il più possibile per non farci perdere la cosa fondamentale che rende un trader, un trader vincente: la fiducia in noi stessi.


Good trading and good luck!

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